Corruzione, Antonio Sorgi interrogato dai magistrati: chiesta scarcerazione

2' di lettura 06/10/2014 - A una settimana dall’arresto, l’Alto Dirigente della Regione Abruzzo Antonio Sorgi (foto) è stato ascoltato dai magistrati dell’Aquila.

Sorgi, 55enne originario di Giulianova, dirigente regionale del settore Affari della Presidenza, delle politiche legislative e delle valutazioni ambientali, era finito agli arresti domiciliari su ordine della Procura della Repubblica dell’Aquila, eseguito dalla Questura di Pescara, con l’accusa di corruzione, associazione a delinquere e turbativa d’asta circa un bando per l’ampliamento del cimitero di Francavilla al Mare, del valore complessivo di 2,4 milioni di euro. Insieme ad Antonio Sorgi, era finito ai domiciliari anche un architetto di Francavilla, Antonio Giordano. funzionario del Comune e segretario della commissione di gara.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Sorgi sarebbe l’amministratore ‘di fatto’ di una società intestata alla moglie, LT Progetti, che lo scorso anno ha partecipato all’interno di un consorzio all’appalto per i lavori del cimitero. Insieme all’architetto, Sorgi avrebbe posto in essere una “associazione per delinquere finalizzata a commettere una serie indeterminata di delitti contro la pubblica amministrazione”, pilotando la gara a proprio favore.

Sorgi, assistito dal suo legale, è stato ascoltato per la prima volta in Procura per fornire la sua versione dei fatti circa la gara d’appalto. Come si ricorderà, secondo le accuse, supportate tra l’altro da alcune intercettazioni telefoniche, il dirigente si sarebbe reso responsabile di forti pressioni sui vertici della commissione, per incanalare secondo i propri interessi le decisioni dei componenti.

L’interrogatorio, durato oltre un’ora, si è chiuso con la formalizzazione della richiesta, da parte dell’avvocato del dirigente, della revoca degli arresti domiciliari. Sarà quindi il Gip Romano Gargarella a decidere per l’eventuale scarcerazione di Sorgi.

Sono molti i punti interrogativi anche sulla posizione del dirigente per quanto concerne la Regione Abruzzo: dopo la diffusione della notizia dell’arresto eseguito dalla Squadra Mobile di Pescara, infatti, era stata avviata una procedura per valutare la possibile sospensione dall’Ente, anche se tutto resta ancora bloccato a causa di una serie di questioni tecniche. Lo stesso Presidente della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso, giorni fa, era intervenuto sulla vicenda, affermando che sulla figura di Sorgi sono state scaricate troppe 'deleghe e responsabilità', e riservandosi di decidere sulle procedure da adottare solo dopo una attenta lettura delle carte giudiziarie.


di Marco Verri
redazione@viverepescara.it









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